Quando leggo il nome "Cappanera" non posso fare altro che esaltarmi ed ancora di più quando vedo affiancati a questo stesso nome titoli come questo “Cuore Blues Rock’N'Roll". E' bello tramandarsi qualcosa di padre in figlio, lo si fa nello sport e così è anche nella vita di tutti i giorni. Nel caso dei Cappanera parliamo di musica ed è bello vedere un insieme familiare che nel nome del rock porta sempre alto il proprio stesso nome di famiglia. "Cuore Blues Rock’N'Roll" ci consente di compiere un grosso balzo nel passato, perché è l’album a cui stavano lavorando i fratelli Cappanera, Fabio e Roberto, nel periodo che andava poco prima della loro tragica scomparsa che avvenne se non ricordo male nel 1993. La loro era musica diretta e dall'impatto molto forte dove c'era la passione di suonare un pregevole rock dalle tinte blues, in un modo di fare che per certi versi dal mio personale punto di vista, ricorda quello del buon Pino Scotto. Doveva essere il successore di "Non C’è Più Mondo", disco uscito nell'ormai lontanio 1991, un disco che il mio bravo fratello comprò all'epoca in un vinile cartonato che oggi sembra un quadro d'autore da mettere in cornice. La morte improvvisa dei due grandi musicisti nostrani, non fece porre all'epoca la parola fine ad un disco dal sapore del capolavoro. E' stato poi deciso dai figli di terminarlo, recuperando i nastri originali, con l'obiettivo di mantenere inalterate le parti di chitarre registrate all'epoca dal mitico Fabio ed ascoltare oggi quegli accordi porta un'emozione di non poco conto, ma per favore non facciamo paragoni con i Queen. Stesso dicasi per le parti vocali che sono rimaste intatte e che vennero registrate da un certo Morby, autore anche dei testi, che si dimostra assolutamente coinvolto nei contentuti del disco. Ovviamente per concludere il disco, sono stati effettuati dei lavori importanti a livello degli arrangiamenti e le parti di batteria sono state risuonate dal buon Rolando Cappanera figlio di Roberto. Ascoltare "Cuore Blues Rock’N'Roll" porta a pensare ad uno stato di fatto oggettivo, ovvero che i Cappanera dell'epoca, sono stati il primo e direi anche unico gruppo della nostra bella Italia, capace di assimilare al massimo i dettami del metal britannico, infarcendolo di uno stile puramente rock del tutto originale. La produzione non è eccelsa, è bene rimarcarlo, ma la musica di questo disco è pura, è sentimentale e mette i brividi. Cosa si può chiedere quindi di più ad un disco? Direi nulla, assolutamente. Ci sono dei valori tecnici importanti, ma anche uno spessore compositivo fuori dal comune. Da rimarcare la presenza in veste di guest dell'ex Vanadium, oggi nei Rustless, Ruggero Zanolini, mitico artista nostrano, che fa venire con il suo strumento la pelle d'oca e forse anche della nostalgia per quello che era il metallo nostrano dell'epoca e che forse oggi più non è, ma poteva certamente essere con un maggiore rispetto dei valori. Valori che possono essere trovati in un disco come questo. Fatelo quindi vostro senza se e senza ma.
Voto: 8,5/10
Maurizio Mazzarella
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