Ansa News

giovedì 16 giugno 2011

JACULA - Pre Viam


Recensire un disco di Antonio Bartoccetti, che sia sotto monicker Antonius Rex o Jacula, non è un’impresa banale e richiede a chi deve scrivere notevole predisposizione mentale all’ascolto, per compenetrare quelle che possiamo definire opere d’arte ‘totali’, e tanta tanta ispirazione, per cercare di trasmettere le sensazioni provate in modo ottimale al lettore. Ogni suo lavoro va contemplato, va respirato a pieni polmoni, va ascoltato in religioso silenzio, con concentrazione, per captare la dedizione fisica e mentale che l’artista marchigiano vi ha ivi posto in quanto le sue composizioni, come ribadito dallo stesso in più di un’intervista, sono il frutto di temporanei momenti di isolamento fisico e spirituale equivalenti alla vita monacale. Il Fato ha evidentemente deciso che questo è un periodo prolifico, per cui a meno di due anni dalla pubblicazione del magnifico Per Viam come Antonius Rex, è arrivato il momento di resuscitare Jacula dopo quasi 40 lunghi anni. Al di là di quelle che potrebbero esserene le eventuali motivazioni esoteriche, va obiettivamente sottolineato che le composizioni presenti su questo lavoro sono caratterizzate maggiormente da una vena prog e da un’aura spirituale più consistenti rispetto all’approccio fisico e più diretto nell’esplicazione del concept che era peculiarità del precedente Per Viam (vedi il rifacimento in chiave metal di U.F.D.E.M o la declamazione contenuta in Antonius Rex Prophecy). La novità, questa volta, è l’assenza delle tastiere (e della voce…) di Doris Norton, da sempre compagna di vita e d’arte, non concorde con una serie di scelte effettuate da Mr. Bartoccetti ma è di rilievo la presenza lungo l’arco di tutto il disco del figlio Rexanthony che, vuoi per la giovane età, vuoi per le proprie esperienze artistiche in ambito techno ed electronic music, ha dettato un mood diverso rispetto al passato donandone un tocco di ‘giovanile avanguardia’ (come precisato dallo stesso Bartoccetti in un intervista). E’ un piacere inoltre godere in più di qualche brano delle improvvisazioni chitarristiche di Antonio Bartoccetti, il cui solismo è caratterizzato dall’uso di quattro dita (… e non tre, com’era ed è abitudine dei chitarristi nati artisticamente nei seventies) e i più attenti tra voi ne apprezzeranno la differenza. Si apre alla grande con Jacula Is Back, dove effetti infernali schiudono le porte ad una chitarra acustica che ricama un arpeggio madrigalesco, prima che un loop di tastiere supporti una ritmica di stampo hard rock su cui si staglia la splendida chitarra solista. Non tragga in inganno tale inizio perché già nella successiva Pre Viam l’atmosfera diventa più cupa e riflessiva e la presenza delle tastiere diventa più consistente, facendo si che si riescano a captare le differenze (per chi conosce bene i passati lavori) rispetto agli arrangiamenti utilizzati in precedenza. Molto moderno e pregevole il pianoforte di Rexanthony in Blacklady Kiss, che crea un’atmosfera ‘maledettamente’ soave prima lasciare spazio al synth con un notevole assolo new prog; anche in questo brano è presente un grande assolo di chitarra. Il sottotitolo di Deviens Follie, Gothic Love Piano, è esplicativo dei suoni che giungono alle nostre orecchie mentre un drammatico tappeto di tastiere apre la splendida In Rain, caratterizzata dalla presenza di un’autentico coro gregoriano ed ancora una volta da uno splendido assolo di chitarra. Piano e synth descrivono perfettamente il mood oscuro di Godwitch, prima del tragico epilogo, Possaction, in cui è presente la declamazione di un esorcismo su una ritmica marziale e le reali urla di una ragazza drammaticamente non più presente su questo mondo. L’artwork è eccezionale come sempre accade nei dischi di A.Rex/Jacula ed il giudizio finale non può che essere lusinghiero, soprattutto per quanto ho pronunciato in apertura a questa recensione. Vi invito ad entrare nel mondo di quest’artista, di cui si possono condividere o no le idee, perché l’ascolto della sua musica vi donerà sempre qualcosa in più oltre alle sette note. Ringraziamo Black Widow, che continua nel tempo a scegliere artisti di spessore per le proprie pubblicazioni e per la collaborazione con la nostra testata.

Voto: 10/10

Salvatore Mazzarella

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