Un grosso plauso ai Backjumper, una band fuori dagli schemi capace di sfornare un buon disco senza seguire un percorso preciso. Già, perché dare un’etichetta a questa band sarebbe assolutamente sbagliato. La peculiarità principale dei Backjumper, è infatti quella di non soffermarsi su un determinato genere, ma spaziare su diversi settori, senza dare all’ascoltatore punti di riferimento precisi e senza mai avere un solo calo di tono, mantenendo allo stesso tempo una notevole qualità compositiva. I Backjumper affondo le proprie radici all’interno di un metal prevalentemente moderno e fare paragoni con una qualsiasi altra band non renderebbe onore alla loro musica, al loro talento ed alla loro personalità. Il disco nel suo complesso è molto buono e si lascia ascoltare con grande piacere, scorrendo in modo fluido, con particolare dinamicità. La produzione è discreta, ma con un maggiore sforzo da questo punto di vista, la musica dei Backjumper ne avrebbe potuto giovare maggiormente. Passando all’album nel particolare, la partenza è affidata a Deadline, song frizzante ed energica, eseguita con grande disinvoltura e dotata di pregevoli cambi di tempo, “Holy Havoc” a seguire, è un brano compatto e dall’impatto molto forte, con frammenti dalla facile presa, “Life Sponsored By” risulta un pezzo versatile dallo stile variegato, “The Separated Your Fear” invece, presenta diversi spunti tecnici di particolare interesse. Con “Sadist-Factions” i Backjumper estremizzano al massimo il proprio sound, puntando prevalentemente sulla brutalità della sezione ritmica, “Gravity” si assesta su tonalità di straordinaria intensità, mentre “A Strife Of Blood” è un pezzo diretto ed immediato dove viene rimarcata la buona modulazione delle chitarre. “Unsafe” è un altro episodio dalla struttura ruvida e robusta, “Turn To Sand” conferma una pregevole cura degli arrangiamenti, la conclusiva “Stabbed Back And Fall”, riassume infine le peculiarità di un disco assolutamente egregio.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
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