Ansa News

mercoledì 25 maggio 2011

SAXON - Call To The Arms


Dobbiamo presentare i Saxon? Onestamente direi che non esiste assolutamente questa necessità, visto che stiamo parlando di una delle band che ha fatto la storia del metallo a livello mondiale. Ad ogni modo, questo nuovissimo "Call To The Arms", edito per la label Militia Guard, è il diciannovesimo disco in studio per Biff Byford e compagni, che fanno il proprio ritorno sul mercato discografico a distanza di due anni dal precedente ed eccellente "Into the Labyrinth". Da un punto di vista strettamente musicale non aspettatvi novità, ma fose già siete a conoscenza di questo fattore. I Saxon sono rimasti saldamente ancorati e fedele al loro classico marchio di fabbrico, al loro consueto heavy metal solido fedele alla scuola britannica. In molti potranno dire che anche i Manowar non sono inclini a novità al loro sound, ma attenzione, la differenza a mio parere è netta, perché le doti tecniche e le qualità compositive dei Saxon sono nettamente ed estreamente superiori rispetto a quelle di Joey Di Maio e compagni, ecco perché anche se lo stile di fondo non è mutato, la musica del gruppo inglese suona sempre moderna ed innovativa ed in più contiene un fattore trascinante molto elevato, per questo motivo convolge e trascina in ogni nota. I brani non sono scontati, si poteva fare un po' di più, ma il disco non annoia mai ed inoltre è stato fatto davvero un gran lavoro a livello di chtarra. E' un lavoro che suona compatto, che ha un impatto molto forte, ma che è anche l giusta versatilità. Altra cosa importante e che i brani non sono complessi e quindi risultano di facile assimilazione, ecceo perché "Call To The Arms" può piacere sin dal primo ascolto. In tutta sincerità, mettendo da parte i classici, ritengo che degli ultimi sette album "Metalhead" sia stato il migliore, poi a seguire c'è "Into The Labyrinth". Questo "Call To The Arms" non raggiunge quei livelli, o eventualmente li raggiunge in parte, ma si lascia rispettare, anche se sembra il classico album di transizione, il classico porto sicuro dove far fermare una nave. Ottima la produzione, ma non avevamo dubbi a proposito. Se siete fan sei Saxon vi piacere, per tutti gli altri invece, è meglio buttarvi sui classici, ma obiettivamente a prescindere da tutto, il disco è buono.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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