Tempo di ristampe per i Laaz Rockit che per merito della Massacre Records tornano protagonisti sul mercato discografico con due album dal notevole spessore artistico come "No Stranger To Danger" e questo egregio "City's gonna burn", un disco rimasto intatto nel tempo. Facciamo un balzo indietro e ci troviamo di fronte ad un prodotto molto interessante che pone in evidenza il meglio di un heavy metal classico e tradizionale, tinto con qualche lievissima traccia di un hard rock roccioso, ma sempre molto melodico. Chitarre taglienti ed una sezione ritmica che picchia duro senza sosta, questa è la ricetta dei Laaz Rockit per un album come "City's gonna burn" che si fa ascoltare tutto d'un fiato. Analizzando il disco nel particolare, la partenza è affidata a "City's gonna burn", pezzo dalla partenza armonica, ma energico e frizzante, adagiato su ritmi lenti, ma accattivanti, ruvidi e robusti, impreziosito da un pregevole lavoro delle chitarre, "Caught in the act" a seguire, vede la band irrigidire ulteriormente il proprio stile, presando molto sulla sezione ritmica e su sonorità pensati che però non snaturanto la propria ricetta musicale, "Take no prisoners" invece, giorva di una rapidità d'esecuzione incredibile, dove i Laaz Rockit pigiano fortemente sull'acceleratore senza fermarsi mai. "Dead man's eyes" è in assoluto l'espisodio più tecnico del disco, dove le chitarre si ritagliano un ruolo da protagonista, grazie ad una modulazione impeccabile, stesso dicasi per "Forced to fight" dove la band estremizza al massimo il proprio sound, senza porsi limiti predefiniti, mentre "Silent scream" giova di un'articolazione e di una struttura che oltrepassano la perfezione. Nel proseguo, "Prelude" conferma una buona cura delgi arrangiamenti districandosi su sonorità più versatili, la conclusiva "Something more" infine, riasume le peculiarità complessive del disco, ricordando vagamente i Maiden dei primi due dischi. Presenti anche due brani bonus che vedono la band destreggiarsi dal vivo, due episodi gustosi che rendono più succulenta questa ristampa.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
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