Ansa News

lunedì 31 agosto 2009

THE 69 EYES - Back In Blood


Non perdiamoci in inutili giri di parole ed andiamo dritti al sodo. I The 69 Eyes sono una grande band e sanno comporre grande musica. La dimostrazione matematica di questa affermazione, è presenze nella sua completezza in questo "Back In Blood" (edito per la Nuclear Blast), un disco che va ben oltre la perfezione da ogni punto di vista e dimensione. Lo stile dei The 69 Eyes è ormai ampiamente noto ed è inutile soffermarsi su questo aspetto, differentemente è doveroso sottolineare come questa band sia capace di evolversi dirigendo il proprio sguardo al futuro senza mai andare oltre a quello che è il proprio stile e la propria natura, mantenendo una sostanziale coerenza di fondo. "Back In Blood" è un grandissimo disco, ben prodotto e straordinariamente suonato, con l'ulteriore capacità di soprendere l'ascoltatore in più frangenti, scorrendo in modo fluido e dinamico, senza mai avere un calo di tono o un momento di pausa. Passando al disco nel particolare, la partenza è affidata a "Back In Blood", song dalla partenza armonica, che sterza dopo pochi secondi verso uno uno stile energico e graffiante, con a corredo una melodia ipnotizzante e coinvolgente, "We Own The Night" a seguire, è un brano che recupera sonorità più datate e tradizionali, ma dall'effetto garantito e dalla musicalità seducente, "Dead N' Gone" è un brano particolarmente intenso, con pregevoli momenti ispirati ed un ritornello dalla presa facile, "The Good, The Bad & The Undead" invece, vede i The 69 Eyes puntare su partiture più introspettive ed oscure, ma sempre dinamiche e disinvolte. "Kiss Me Undead" è uno dei pezzi di maggiore qualità del disco e si districa su pregevoli cambi di tempo, differentemente "Lips Of Blood" è forse l'episodio dotato di maggiore potenzialità da un punto di vista perlopiù commerciale, con "Dead Girls Are Easy" i The 69 Eyes alternano suoni morbidi a partiture più robuste, mentre "Night Watch" è una canzone introspettiva dall'atmosfera oscura ed accattivante. Nella parte finale del disco, "Some Kind Of Magick" mostra il lato più versatile dei The 69 Eyes, che in "Hunger" evidenziano un'incredibile qualità compositva, "Suspiria Snow White" rimarca una cura minuziosa e maniacale degli arrangiamenti e la conclusiva "Eternal" racchiude l'essenza della band spiazzando per i propri toni poetici e per la propria capacità di emozionare. Non aspettate altro tempo: fate vostro questo disco!

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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