Ansa News

martedì 30 giugno 2009

INNER QUEST - Endless Illusion


Attivi dal 2003 e provenienti dalla Sicilia, più precisamente dalla città di Palemo, gli italianissimi Inner Quest giungono con "Endless Illusion", edito per l'etichetta New LM Record, al proprio esordio sul mercato discografico. La formazione della band sicula vede Giuseppe Di Sparti alla chitarra, Riccardo Barbiera alla batteria, Giuseppe Carrubba alle tastiere (autore di una prova più che eccellente) e Emanuele Carrubba al basso. Musicalmente, gli Inner Quest sono dediti ad un progressive metal che a livello indicativo può essere riconducibile ai migliori Dream Theater, ma questo paragone, se pur onorevole, può risultare limitativo nei confronti di una band dotata di un'immensa personalità, oltre che di eccellenti doti tecniche nonché compositive. Andando dritti al sodo, "Endless Illusion" (disco completamente strumentale) è un album assolutamente eccellente, prodotto in modo impeccabile e suonato divinamente, valorizzando appieno quelle che sono le peculiarità della musica firmata dagli Inner Quest. Si parte con "Apophis 2036", un brano che parte in modo armonico, fino ad esplodere in un vortice musicale straordinariamente avvolgente, dai tratti a volte introspettivi e colmo di momenti iper tecnici, raffinati e melodici, valorizzato ulteriormente dagli spledidi intrecci delle chitarre con le tastiere, "September Stars" è un pezzo dall'inizio cupo e dai connotati oscuri, immerso in atmosfere intense ed isprate, incentrato su toni estatici e ritmi ipnotizzanti, con a seguire egregi cambi di tempo, "Last Planet" invece, è un componimento dallo stile estrememente evoluto, capace di districarsi in un sound particolarmente moderno ed all'avanguardia. "Strange Sensation" è in assoluto il momento più elevato del disco, un'autentica perla musicale, capace di racchiudere in poco meno di dieci miluti tutto il talento e la classe degli Inner Quest, stesso dicasi per "Cossyra (The Daughter of the Wind)" che conferma come la musica possa tramutarsi in poesia senza avere la necessità di dover essere supportata dalle parole, in un mix di momenti fortemente emozionanti e straordinariamente ispirati, mentre "The Night", strutturata ed articolata in modo egregio, in poco meno di due minuti pone in luce una cura molto minuziosa e dettagliata degli arrangiamenti. La conclusiva "Thunder in the Middle of the Night" infine, racchiude l'essenza della band, riassumendo le peculiarità di un disco altamente consigliato ai fruitori di questo settore musicale.

Voto: 9/10

Maurizio Mazzarella

Contatti:
www.innerquest.it

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